Quando è nata BM?
Se non erro deve essere stato più o meno il 2008 (forse fine 2007). A pensarci bene è quasi un’eternità. Inizialmente nacque come parte di un progetto molto ambizioso, di alcuni amici, che avevano creato una società che si occupava di contenuti online distribuiti attraverso magazine tematici. Black Milk era quello più pazzo, sotterraneo e bizzarro. La società durò purtroppo pochi mesi, ma quando si sciolse mi fu lasciata la possibilità di continuare il mio magazine per conto mio.
All’inizio avevo una squadra di collaboratori, ma poi giustamente ognuno ha preso un po’ la propria strada.
Perché e con quali finalità? Quanti siete?
Perché e con che fine è una domanda quasi truce! Il perché è, banalmente, che l’ho sempre fatto... dai primissimi anni Novanta ho sempre fatto fanzine e cose simili, poi sono passato all’online a fine anni Novanta e non ho mai smesso. La finalità, almeno all’inizio della mia avventura fanzinara tanti anni fa, era di sicuro aiutare un’ipotetica “scena” e parlare di band altrimenti meno esposte all’attenzione dei potenziali ascoltatori. Ora non so francamente se è davvero ancora così; con internet ognuno si può in qualche modo creare tutta l’esposizione che vuole se è minimamente bravo e costante. Ora è forse più un’esigenza mia, quasi un’abitudine che non riesco ad abbandonare. Come il collezionare i dischi e il suonare, insomma.
Quanti siamo? Fondamentalmente sono io da solo, con una manciata (forse tre) di collaboratori che sporadicamente – una volta ogni due/tre mesi – mi mandano un contributo. Il 90% delle cose le scrivo io, tempo e vita permettendo.
BM è attiva ormai da un bel pò..cosa è cambiato in questi anni?
Cosa significa fare una fanzine r'nr' nel 2013?
Da quando è nata BM è cambiato radicalmente l’approccio, che nei primi mesi era professionale e da “magazine” (c’era chi ci investiva anche dei soldi, insomma era un’altra atmosfera). Poi ho iniziato a fare come dicevo io, visto che sono rimasto da solo col progetto e direi che da quel momento non è cambiato molto... del resto fu lì che decisi di non pubblicare mai più news, contenere le interviste e le monografie e occuparmi quasi esclusivamente di recensioni. E di band che mi interessano. L’unica novità, forse, è la rubrica “Wild brunch” che esiste da un paio d’anni... ma è stata una necessità, visto che nonostante tutte le raccomandazioni arrivano ancora parecchi dischi di generi che con BM non hanno nulla a che fare. E per non cassarli senza dire nulla, ho inventato questo stratagemma. All’inizio era divertente, ora mi ha un po’ rotto, devo dire sinceramente!
Una fanzine r’n’r nel 2013 non so se abbia ancora un vero significato. Per me significa unicamente fare una cosa che mi piace e che, magari solo per una mezz’ora a settimana, mi regala un momento di soddisfazione. Ma è un’impresa solitaria e solipsistica, mi rendo conto... i feedback sono scarsissimi o inesistenti... se penso al volume di lettere che ricevevo quando facevo le fanzine di carta (davvero decine a settimana)... è cambiato molto il modo di interagire. Ognuno si fa i cavoli propri, ora. E non è necessariamente un male.
Vi occupate soprattutto di recensire materiale autoprodotto…
quanta roba vi arriva normalmente da recensire? Che tipo di roba?
Non arriva molto materiale... probabilmente una media di uno, massimo due dischi a settimana. A volte passano intere settimane senza che nulla si muova, però.
Tendenzialmente arriva quasi tutta roba attinente ai generi trattati (punk, garage, lo-fi, bluespunk, r’n’r, hardcore...), ma capita ancora spesso, come dicevo, che arrivino dischi di ska, indie rock, electro pop... e peraltro è un mistero il fatto che arrivino, perché l’indirizzo per la spedizione non è pubblico, anzi mi si deve scrivere per saperlo... e di norma, prima di dire a una band di mandare qualcosa, chiedo che genere fa - e se non mi interessa dico chiaramente di risparmiare il promo e i soldi della posta, che io non sono in grado, né ho voglia, di occuparmene.
Cosa pensate dell'attuale panorama musicale italiano…
sia a livello di gruppi, che di carta stampata?
C'è vita? C'è speranza?
C’è vita direi, sì... la speranza è morta da tanto. Ma alla fine, come dicono i vecchi proverbi, finché siamo qui a raccontarcela va bene. Almeno respiriamo ancora.
A parte le cagate, comunque sì, ci sono delle realtà pazzesche ancora attive, anche se vedo per tutti grandissime difficoltà a uscire dalla cerchia delle 10-20 persone che ti seguono, nell’indifferenza generale di tutti gli altri. Però francamente, non mi ci incazzo nemmeno più. Ormai penso che quasi per tutti siano cose che si fanno per il proprio godimento personale e non per “raggiungere” consensi o pubblico.
Ci sono altre realtà che stimate tipo la vostra in giro?
A livello di webzine... mah, mi piace molto Retrophobic degli amici Fabio e Georgia, anche se si occupano di generi non sempre per me semplici. Su carta apprezzo tanto “Il Giro”, nonostante l’attitudine un po’ carbonara e molto molto molto retromaniaca-autoreferenziale; poi c’è Merda ‘zine che mi fa sempre divertire... e Solar Ipse, che è un lavoro pazzesco dell’amico Loris. Peccato che non conosco mai un cazzo di nessuno dei gruppi che ci mette dentro!!!
Per il resto, onestamente, non mi piacciono le tante webzine un po’ tuttologiche che ci sono in giro. Così come quelle che si spacciano per le chiese del punk rock e sono magari scritte coi piedi e, spesso, da gente che ha l’altare dei Manges in casa – con tutto il rispetto per i Manges, che sono amici e rispetto moltissimo – ma non ha mai sentito magari i Rocket From The Tombs o i Gun Club ecco...
Seguo invece un po’ di blog di persone che spesso scrivono di musica. E leggo tante cose straniere – blog, magazine, aggregatori...
Quante gente vi segue e legge?
Non ho idea. Da quando il vecchio servizio di hosting ha improvvisamente sospeso l’account di BM (sostenendo che era un sito pornografico che trasmetteva malware ai computer che lo visitavano) e facendomi perdere tutte le immagini (per fortuna non i testi), non ho più il tool di google analytics e non vedo più le visite. Peraltro me ne frego bellamente, per i motivi che accennavo sopra. Comunque ricordo che circa due anni fa – nell’ultimo periodo in cui ancora funzionava quel coso – si arrivava a un migliaio di pagine viste mensili in media (a volte anche 3-4.000, ma raramente); ma il numero di utenti singoli più o meno assidui era basso, direi molti meno di 100. E credo che buona parte siano persone che conosco e con cui sono in contatto regolarmente, se tanto mi dà tanto. Il resto sono visitatori occasionali portati dalle recensioni pubblicate dai gruppi nei loro siti o profili facebook. Gente che viene una volta a leggere la recensione del gruppo degli amici e non torna mai più.
Qualche aneddoto o curiosità da raccontare?
Mah non direi... a parte qualche scaramuccia – ma anni fa – con i soliti gruppi che non sanno incassare il fatto che a qualcuno faccia cagare la loro musica... è una cosa tranquilla alla fine fare BM. Da solo, quando posso e riesco, senza troppi rompimenti.
E' dura tenere in piedi BM?
Sì devo dire di sì. Ma lo è semplicemente perché purtroppo lavoro, famiglia e problemi tolgono tempo a queste cose. E’ duro come può essere duro per uno che ha l’hobby delle arrampicate riuscire a fare delle uscite se ha famiglia e casini vari da gestire ecco.
Futuro di BM?
No future! Scherzi a parte, penso di chiudere minimo una volta a settimana. Ma lo faccio da almeno tre anni, quindi boh... per ora vado avanti senza pensarci troppo. Ho ridotto molto il carico dell’impegno, mi ci dedico solo quando posso e metto sempre in chiaro – per trasparenza – con tutti che non è il mio lavoro e BM non è Pitchfork o Billboard, quindi chi ha fretta o il pepe al culo, oppure vorrebbe servizi stile magazine istituzionale, può tranquillamente stare a casa propria... che si sta meglio tutti.
Black Milk Magazine: