venerdì 14 febbraio 2025

Tab_Ularasa & Giovanni Mistero - cimitero monumentale (Bubca, febbraio 2025)

 Provate, per circa un anno, a percorrere ogni giorno lo stesso tragitto. Ogni giorno la stessa strada,  un tragitto che non abbia nessun collegamento con la vostra vita di tutti i giorni: nessuna via verso lo sgobbo, verso lo svago, verso la droga, verso l' amore. Una roba fatta a caso, la cui unica continuità è la ripetizione. In una sorta di ipnosi vi risulterà palese come in realtà il paesaggio che vi circonda cambi di continuo; anche i palazzi, gli alberi e i marciapiedi, cambieranno di continuo. Si rischia di diventare paranoici a fare così ma, diciamocelo, poco importa se alla fine ti porta a non dare più niente per scontato.

Una volta fatto questo provate ad ascoltare questo disco che vede Giovanni Mistero incrociare la strada di Tab_Ularasa: un inferno di strade, palazzi fatiscenti e marciapiedi divelti. Più li si ascolta e più ci si perde in una ragnatela di vie e di vicoli per poi scoprire che è bene che sia così, che non si può fare altrimenti; camminare per perdersi e finire il proprio viaggio di fronte ad un cimitero monumentale, ultimo pezzo di questa raccolta e vero capolavoro notturno, atmosferico e disperato, un picco creativo come se ne sentono pochi.

Il tutto è gestito con misura e parsimonia, un Synth minimale dalle atmosfere cinematiche e una voce che declama testi sospesi tra il naif e la tragedia greca; elementi antitetici che non cozzano fra loro ma frizionano, generando scintille di realtà deformate per gioia di racconto e poesia per periferie sconfitte dall' incuria amministrativa. 

Un' opera che potrebbe sembrare approssimativa ma che, in realtà, approssimativa non è mai: è il dono della sintesi che qui pone di fronte all' obbligo della riflessione e spinge ad addentrarsi nei territori che si delineano nelle nostre menti durante l' ascolto.

Fantastico e realistico in una sola nota.

P.s. non importa che camminiate davvero per un anno facendo sempre il solito giro (queste cazzate lasciatele a me che, di cazzate, resto un esperto ed un vulcanico sperimentatore), ascoltate subito questo disco e lasciatevi suggestionare.

Ortica Xoundz

 
Un disco dalla mente frantumata. Una manciata di musichette malmostose, sierose, seriche. Lasciate, al solito, fermentare nella tratta, il tempo di domandarmi se quelli in acqua fossero i resti di un cigno o di un colon.
L' eroe Tab_ularasa a farsi, qui, paladino, clown triste, mummia d' altura. Filastrocche, invettive, chiodi in gola. Il tutto nel pieno rispetto del lo-fi più marcio ed aureo.
Sarò un sentimentale ma spero vi piaccia come è piaciuto a noi realizzarlo, ovvero senza vederci una volta, alla cazzo di cane e con l' amore con cui si fa il pane.
Nebbia a poppa.
Pus blues.
Avanti tutta.
Mistero sembrava un mutilato
Tanzini praticamente in bermuda

Giovanni Mistero

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