Proseguono le derive ABRACADABRA nei quartieri di cemento armato della capitale.
Il 15 agosto è stata la volta dei Ponti (di Laurentino 38).
Presto online il reportage, che non completo necessita di un ulteriore deriva fotografica.
La scorsa settimana invece ABRACADABRA deriva al quartiere Vigne Nuove.
Presto online il reportage, che non completo necessita di un ulteriore deriva fotografica.
Piano di zona 7
Via delle Vigne Nuove,
via Antonio De Curtis,
Via delle Vigne Nuove,
via G. Conti
1971-1979
Lucio Passarelli, Alfredo Lanbertucci, P. Cercato, E. La
Bianca, V. Moretti, C. Saratti;
V. Ferodi, De Rosa, A. Samuelli ferretti, E. F. Radogna,
strutture
1971-1979
Lucio Passarelli, Alfredo Lanbertucci, P. Cercato, E. La
Bianca, V. Moretti, C. Saratti;
V. Ferodi, De Rosa, A. Samuelli ferretti, E. F. Radogna,
strutture
L’insediamento comprende edifici residenziali di 7 e 8 piani con portico e garage, 524 alloggi, per 3.330 abitanti su un comprensorio di 8 ettari a ridosso dei quartieri, Tufello, Val Melaina, Nuovo Salario, Serpentara.
Gli alloggi sono distribuiti in linea di scale esterne di forma cilindrica che ospitano anche gli ascensori, o a ballatoio nel caso dei duplex.
La viabilità principalerimane ai confini mentre le strade interne sono al servizio dei garage e dei negozi.
La struttura è in c.a.; il rivestimento è in pannelli di cemento e graniglia di marmo rosato. Gli edifici per i servizi sono in cemento a faccia vista.
Le case si distaccano notevolmente, nella forma e nella concezione, dai vicini precedenti interventi popolari, riferendosi piuttosto alla sperimentazione sul tema della grande dimensione, insieme ad altri complessi residenziali romani coevi come Laurentino e Corviale.
La struttura è in c.a.; il rivestimento è in pannelli di cemento e graniglia di marmo rosato. Gli edifici per i servizi sono in cemento a faccia vista.
Le case si distaccano notevolmente, nella forma e nella concezione, dai vicini precedenti interventi popolari, riferendosi piuttosto alla sperimentazione sul tema della grande dimensione, insieme ad altri complessi residenziali romani coevi come Laurentino e Corviale.
Il salto di scala riguarda il profilo degli edifici nel panorama urbano e contemporaneamente determina diverse modalità nella progettazione standartizzata e nei mezzi tecnici necesari alla realizzazione
L’ambizione è di trovare un’identità formale che rappresenti la elevata cubatura realizzata: l'mmagine a cui si ricorre è quella di una cinta muraria che diviene abitata e dove le scale segnano un ritmo di torri.
La ripetitività determinata dall’accostamento di molti alloggi dello stesso tipo è risolta e compensata dal ritmo dei cilindri contro la superficie muraria continua e della lunga linea scura del ballatoio degli alloggi duplex, posta una volta al coronamento ed un’altra alla base degli edifici.
La grande dimensione dell’intervento non distoglie i progettisti dalla cura dei dettagli: una attenzione continua si nota nel trattamento dei prospetti che nelle soluzione dei particolari (a d f)
Come non aggiungere ARGGHHHHH!!!
Queste guide all'urbanistica sono sempre così dettagliate!
Oggi troppo facile strumentalizzare gli errori delle pianificazioni passate.
abracadabra Rome August 2011.
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