Qui l’immaginazione al potere non è quella che fantastica sul futuro ma quella che immagina il presente, vede (ed educa a vedere) ciò che non si vede. In quest’ottica c’è spazio anche per un’altra attitudine, più giocosa, quella che in un mondo ormai a pezzi , non solo fa la conta di questi pezzi ma ci gioca assieme, li rimette assieme. Un gioco un po’ punk, un po’ psichedelico, come le composizioni di Luca Tanzini che nei suoi vari moniker spazia dalla musica / filastrocche punk e sperimentazioni psycho-noise ai video, fino a cartoline in cui il mondo è letteralmente rifatto. Si tratta di composizioni vintage fatte combinando cartoline dei luoghi di vacanza degli anni 70, luoghi e tempi diversi messi insieme, delle “sintonie”, un concetto che fa piazza pulita di tutte le utopie, eterotopie e distopie mandandole letteralmente in vacanza. L’analogico digitale e il vintage avveniristico si combinano in un prodotto originalissimo, che rinnova il passato e distende il presente. Tra realtà e finzione vince la scommessa l’immaginazione, che forse proprio perché guarda al passato, ci aiuta ad orientarci nel presente, senza bisogno di prevedere un futuro che scimmiotti il presente.
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